L’economista eterodosso

Un particolare curioso della produzione del documentario su Ezra Pound, a Baby in the Woods, del 2005, è stato al momento della scrittura dei sottopancia.

Si tratta dei nomi e delle definizioni dei ruoli delle persone intervistate, un tipico lavoro di post-produzione, quando si ultimano i dettagli, soprattutto di tipo grafico, del lavoro.
Ebbene, nel documentario l’interlocutore che ha raccontato soprattutto l’aspetto controverso del pensiero economico di Pound, è stato Domenico De Simone, che al pari di Pound si rifà alle tesi dell’economista Silvio Gesell.

Quando chiesi a Domenico cosa avrei dovuto scrivere accanto al nome del suo sottopancia, egli mi rispose subito “Economista eterodosso”. Sul momento rimasi perplesso. Non avevo mai letto da nessuna parte una definizione del genere, tantomeno in un sottopancia.

Domenico mi chiarì subito il motivo della sua scelta.

Non sai che l’economia, così come viene comunemente intesa, è più simile ad una religione che ad una scienza? Anzi, non c’è niente di scientifico nell’economia. Loro, gli economisti ortodossi, agiscono come se l’economia fosse una scienza e, come tale, si muovono seguendo un atteggiamento di chi non ha dubbi; un atteggiamento supportato da leggi che vorrebbero facessero parte dell’ordine naturale. Ma non è vero, è tutta un’invenzione! Ma, poveretti, la maggior parte è anche in buona fede! A loro gliel’hanno insegnata così, all’università. Nessuno ha mai detto loro che si tratta di una impostazione del tutto relativa e contingente, dovuta al fatto che chi fa i programmi di studio sono gl stessi che gestiscono l’economia, la politica e tutto il resto.

Al massimo potrei dire che di scientifico l’economia ortodossa ha solo l’uso dell’aritmetica, cioè quando dicono che due più due fa quattro, ma non si va oltre di questo. Insomma i presupposti della varie costruzioni economiche sono sempre e completamente ideologici e non c’è niente di assolutamente vero, qualcosa che può essere preso di evidente di per sé, oggettivamente.

Ecco perché l’economia è più una religione. Ora, visto che, come nelle religioni, esistono quelle ortodosse, cioè quelle scelte dal potere dominante, e quelle che vi si contrappongono, le eterodosse; visto che io seguo una corrente economica minore che si contrappone a quella dominante, è giusto che venga appellato ‘economista eterodosso’.

Non faceva una piega. Domenico De Simone, in effetti si occupa di monete alternative o, parlando più politically correct, complementari all’euro. Egli riprende le tesi di Gesell, di emissione di moneta a tasso negativo, una moneta che si svaluta col passare del tempo, rendendone improduttiva l’accumulazione. De Simone ha scritto la prefazione del libro di Silvio Gesell, L’Ordine Economico Naturale, libro fondamentale che, non a caso, è stato tradotto in italiano dopo 105 anni dalla sua pubblicazione originaria avvenuta in Germania.

Sebbene inusuale, la definizione di ‘economista eterodosso’ era perfettamente pertinente al personaggio ma, conosendo i miei polli, avevo molti dubbi che potesse essere accettata dal mio committente. Infatti il lavoro fu immediatamente molto apprezzato, ma non sfuggì il particolare del sottopancia, per il quale ci fu la perentoria ed esplicita richiesta di modificarlo, perché “non era chiaro”.

Dovevo ammetterlo, era vero. Per spiegarlo sarebbe stato necessario un’introduzione al moderno pensiero economico con tutte le implicazioni sopra accennate. Inoltre, detto fra noi, la definizione di eterodosso era fin troppo esplicita, dal momento che implicitamente si faceva cenno al fatto che esistesse una tale economia accanto a quella ortodossa.

Non insistei molto per mantenere la dicitura. Per me era già un successo che il documentario fosse passato con il messaggio davvero rivoluzionario che conteneva. Quello del pensiero economico di Pound stesso.

Così alla fine scegliemmo il più canonico Domenico De Simone – Economista e scrittore.

Fonte: La luce dell’Invisibile


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